samuel e juelma
se ci credi puoi
Se ci credi, puoi. Gli occhi e le parole di Samuel e Juelma dicono questo. Se ci si impegna, se si lavora e si studia - se ci si crede, insomma - si possono raggiungere i propri sogni. E lo si fa per il proprio futuro e per quello del Paese in cui si è nati.
Samuel e Juelma sono i due responsabili di "Bo fia bo pudi", l’incubatore di imprese dell’ONG Engim Piemonte a Bissau. Un progetto nato nel 2012 (all’epoca si chiamava "Jubil Ungi") dalla scuola professionale Cifap, con l’obiettivo di dare formazione e sostegno ai giovani per trovare e creare impiego. In questi anni il Cifap, ente per la formazione e lo sviluppo presente in Guinea Bissau da oltre 30 anni, ha offerto a una selezione di giovani una formazione sulla microimprenditoria, con l’obiettivo di spingere alla creazione di nuove piccole imprese. A disposizione dei giovani imprenditori, un finanziamento, un supporto nella creazione di un business plan e un sostegno in itinere.
Samuel e Juelma raccontano che “Bo fia bo pudi” ha ricevuto circa 1.000 candidature e che tra queste saranno selezionate 100 idee innovative di giovani a cui sarà fatto un colloquio motivazionale. Da questi colloqui, verranno selezionate 20 persone, 20 idee imprenditoriali che potranno accedere al finanziamento e iniziare il percorso di formazione.
"È stata un’idea innovativa, non è mai esistito un incubatore di imprese in Guinea Bissau. Questa esperienza mi ha dato l’opportunità di coniugare i miei studi con l’esperienza pratica, qui nel mio Paese", dice Juelma che ha alle spalle un periodo di studio in Brasile.
Secondo Samuel la forza dell’incubatore è riuscire a radicare nei giovani la cultura dell’educazione. "L’educazione deve cominciare dai bambini. Non possiamo crescere bambini che hanno il sogno dell’Europa, della Russia, dell’America. Perché andiamo via? Perché pensiamo che là fuori ci sia il nostro sogno che ci aspetta. Noi non siamo poveri perché non abbiamo risorse, ma perché gestiamo male ciò che abbiamo".
"Guinendadi è soprattutto l’amore per il proprio Paese", sostengono Samuel e Juelma. Un amore che si traduce nell’impegno di credere che il futuro dipenda dalle forze di ciascun cittadino.