alfredo cà
la sfida della sovranità alimentare
Basta passare tra le affollate vie del porto di Bissau, un giorno qualunque di luglio. Decine, centinaia di container in sosta e in coda, a passo d'uomo, pronti per essere imbarcati su immense navi mercantili. Al loro interno, anacardi. Dall'unico hub commerciale del piccolo Paese africano non partono altre merci. Nient'altro che anacardi. È forse questo il simbolo più vivido di quanto un'intera - e instabile - economia poggi sulla coltivazione e il commercio di una sola pianta.
Fuori, anacardi. Dentro, tutto il resto. Eppure, c'è chi prova a liberarsi da questa "tirannia". Partendo dal mercato interno e da uno dei consumi più diffusi, la carne di pollo. Ci spostiamo così dalla costa, verso l'interno della città. Bairro Antula, uno dei più popolosi della capitale. Qui, da quasi 10 anni, è attiva l'ONG "Asas de Socorro".
"Rendersi indipendenti dal punto di vista alimentare significa rendersi liberi. Per questa ragione vogliamo lavorare per l’autoproduzione e la sovranità alimentare, che oggi è una delle priorità più importanti per il nostro Paese", dice Alfredo Cà, il responsabile dell'associazione.
Grazie alla loro determinazione e all’ impegno sul territorio, Alfredo e i 5 giovani di "Asas de Socorro" stanno coordinando in questi mesi un progetto dedicato all'allevamento e alla vendita di polli, che vede la partecipazione di altre ong internazionali come LVIA, Manitese, Procivicus e SolSoc.
Le nuove strutture che permetteranno di ampliare la produzione avicola sono in costruzione e saranno pronte questo inverno. "L'idea è di sviluppare il mercato avicolo locale. Il Paese importa in media 12 mila tonnellate di uova ogni anno. Ma noi vogliamo lavorare per ridurre al minimo questo meccanismo, che ci lega troppo alle importazioni. Il nostro centro, con il tempo, ci permetterà di coinvolgere in un'unica filiera tutti i produttori nazionali, e arriveremo a produrre 500 polli a settimana. Il numero di persone formate nella prima fase del progetto sarà di una cinquantina. Ma con il centro si svilupperà anche una serie di attività collegate, come ad esempio la coltivazione di miglio, una materia prima molto importante per l'allevamento dei polli".
"La differenza culturale è una ricchezza": un'idea di Guinendadi del tutto "collettiva", quella di Alfredo.